lunedì 18 maggio 2015

Scenari suggestivi e fotografia digitale. Luca Campigotto protagonista a Roma con due mostre tematiche


(testo Rosa Orsini)

Luca Campigotto è protagonista a Roma con due mostre personali, diverse nei soggetti e nella tematica ma simili nella realizzazione digitale.
Proprio al termine delle celebrazioni per il millenario di Augusto, Palazzo Poli, sede dell'Istituto Nazionale per la Grafica, ospita fino al 23 maggio una mostra curata da Flaminio Gualdoni intitolata “L'impero per immagini”.
Una selezione di 20 fotografie estratte da un corpus di 140 scatti raccolti in un volume redatto da FMR, che porta lo stesso titolo della mostra e che costituisce l'avvio alla collana Europa. Il libro si apre con una bellissima prefazione di Louis Godar, direttore della collana e Consigliere per la conservazione del patrimonio artistico del Presidente della Repubblica Italiana. Il fascino e la suggestione della città eterna rivivono nelle sale interne del palazzo. Gigantografie fotografiche testimoniano la bellezza sempiterna delle vestigia romane, catturando le atmosfere delle rovine antiche. La notte contribuisce a conferire alle immagini una nota spettacolare, grazie soprattutto all'effetto scenico delle illuminazioni artificiali. Emergono prospettive inedite che accedendo l'attenzione sui dettagli. L'interno della cupola del pantheon, i fusti delle colonne dei templi, gli archi, le strade e gli acquedotti appaiono maestosi davanti ai nostri occhi meravigliati. La monumentalità e la grandiosità dei volumi caratterizzano le fotografie esposte: immagini iconiche dalle tonalità argentee, cromatismi appena percettibili ma capaci di rievocare la fiamma eterna di una città che preserva e custodisce la memoria storica di un passato glorioso. Un connubio perfetto tra bellezza e potenza.
Altra mostra, altra location. La galleria del Cembalo di palazzo Borghese accoglie  fino alla fine di giugno la personale Wildlands and cityscapes, dove agli scenari naturali, aridi e deserti della Marmolada, del Carso, nonché quelli esotici dell'isola di Pasqua e della Patagonia, dove la contemplazione raggiunge un'intensità quasi catartica, si affiancano contesti profondamente urbanizzati, come le metropoli americane, Boston, New York Chicago, che assumono un aspetto fumettistico grazie all'uso di colori vivaci apposti su sfondi dalle sfumature tenui.
Un viaggio sentimentale e visionario, che cavalca i secoli, percorre spazi sconfinati. Questa è la grafia di Luca Campigotto, carica di una sensibilità e una fascinazione che lo contraddistingue nel mondo del linguaggio fotografico e da cui scaturiscono straordinarie immagini evocative, lasciate all’interpretazione di chi guarda, che rimangono imprigionate nella nostra memoria.

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