lunedì 24 settembre 2012

il genio di Picasso ritorna a Milano con un'importante antologica a Palazzo reale



Paul come arlecchino

Picasso. Capolavori dal Museo Nazionale Picasso di Parigi.  


Milano, 20 settembre 2012-6 gennaio 2013


Apre in contemporanea con la settimana della moda uno dei  più importanti eventi della stagione culturale milanese, la mostra di Pablo Picasso a Palazzo Reale. Un evento promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, da Palazzo Reale e 24 Cultura- Gruppo 24 ore,  che sancisce il forte legame tra la città e Picasso, e l’interesse che i milanesi hanno sempre dimostrato nei confronti della sua arte.


L’allestimento è curato da Anne Baldassari,  direttrice del Musée National Pablo Picasso di Parigi, dov’è conservata la più grande collezione al mondo del grande genio spagnolo ,che in virtù di una legge sulla donazione è divenuta proprietà della Collezione Nazionale Francese. E’ una mostra antologica di grande importanza per la mole delle opere esposte, ognuna rappresentativa di un singolo e distinto periodo creativo. Una raccolta  che ripercorre  tutto l’arco della sua produzione artistica: dal 1901 al 1972. Una mostra itinerante che ha avuto come punto di partenza Madrid e ha scelto Milano come location internazionale dove concludersi definitivamente, anche se la curatrice, stimata e accreditata esperta sulla vita e le opere di Picasso, accenna ad una possibile ma non ancora definita tappa a Santiago del Cile.



uomo con mandolino
Per Milano è il terzo appuntamento con l’opera del grande artista spagnolo, dopo l’allestimento del 1953 presso le magnifiche sale di Palazzo Reale e la retrospettiva del 2001, presentata immediatamente dopo l’attentato alle torri gemelle di New York. Se  aggiungiamo  la crisi economica che il mondo sta attraversando  e nel cui contesto storico si inserisce l’attuale rassegna monografica, possiamo riassumere che questi tre importanti appuntamenti culturali giungono in circostanze storiche peculiari, segnate da grande incertezza politica e sconvolgimento internazionale: il periodo posto bellico, l’attacco alle torri gemelle e l’odierna crisi economica globale.


la celestina
Sotto quest’ottica l’arte di Picasso è percepita come una componente creativa propulsiva, atta a superare i momenti di grave crisi economica e mondiale. Una sorta di elisir miracoloso in grado di infondere ,attraverso la rinascita e la  sublimazione dell'arte, la speranza nel futuro nell’anima sensibile, seriamente  provata da eventi drammatici e disastrosi. Questo è il grande potere dell'arte. Così almeno è  ciò che ritengono gli organizzatori dell’evento, i quali   hanno ravvisato nel grande successo ottenuto dalle due precedenti edizioni una forte ricarica energetica. In base a questa profonda convinzione prevedono che, anche in quest'occasione, si possa  verificare lo stesso  prodigio, richiamando l’interesse del pubblico anche in presenza di una crisi che non lascia né tempo né denaro da dedicare all’arte.


La mostra porta a Milano 250 capolavori, parte dei quali di proprietà della sopracitata Collezione Nazionale Francese e già esposte a Milano nel 1953. A questi si aggiungono le opere realizzate successivamente, fino alla scomparsa dell’artista avvenuta nel 1973. E’ una  mostra completa  nella quale trovano spazio non soltanto i capolavori e i quadri più noti al pubblico, ma anche dipinti  che non sono mai usciti dal Musée National Pablo Picasso di Parigi.  Ecco perché l’interesse internazionale per questo importante evento culturale che ha richiamato la stampa da tutto il mondo.

La parte iniziale della mostra rende omaggio alla prima esposizione milanese del 1953, alla cui realizzazione partecipò lo stesso Pablo Picasso, selezionando personalmente le opere che facevano parte della sua collezione privata. La sala, introdotta dalla locandina dell’esposizione, contiene un’ampia documentazione fotografica relativa ai lavori di allestimento, nonché immagini delle opere esposte e ritagli di cronaca che testimoniano il grande successo di pubblico ottenuto. Si tratta  per lo più di fotografie e documenti provenienti dalla collezione del senatore Reale, grande amico di Picasso e maggiore organizzatore della mostra. Importanti reperti che ricostruiscono le fasi salienti della rassegna, indimenticabile soprattutto per l’esposizione della monumentale Guernica (1937) nella Sala delle Cariatidi, drammaticamente devastata dalle bombe nel 1943.

la guernica
ritratto di Olga

Si prosegue in un labirinto di tele e sculture, disegni, film e fotografie. Un excursus cronologico che  ripercorre  gli anni della sua lunga produzione artistica. Picasso  cavalcò le grandi correnti pittoriche del 900, con grande attenzione al periodo cubista di cui fu uno tra i massimi esponenti. La mostra mette a confronto le differenti tecniche in cui si è cimentato Picasso. Accosta opere del periodo blu e del periodo rosa a quelle della ricerca africana o proto cubista,  per poi proseguire lungo la strada  del Cubismo Sintetico e del Cubismo Classico. Picasso fu anche uomo politico e sociale, come dimostra la grande produzione relativa al periodo del suo coinvolgimento politico e i dipinti sul tema della guerra.  Una lunga sequenza di opere fino alle sue ultimissime produzioni che attendono alla morte dell’artista avvenuta nel 1973. E lo spettatore non può che restarne estasiato.



Paul come arlecchino



Di grande impatto le pitture surrealiste, i ritratti delle donne che hanno lasciato un segno profondo nella sua vita, come il “Ritratto di Olga” del 1918 e il “Ritratto di Dora Maar” del 1937, che riproduce il volto della fotografa amata dall'artista andaluso. Emoziona e intenerisce l’immagine del figlio Paolo nelle vesti carnevalesche di un piccolo arlecchino (Paul come Arlecchino del 1924). Mentre trasmette diffidenza il ritratto della mezzana semicieca de “La Celestina” realizzata nel 1904. Imperdibili “Uomo con il mandolino” (1911), “Due donne che corrono sulla spiaggia” e “La supplicante” (1937).


due donne che corrono sulla spiaggia
Questo sensazionale insieme di opere offre la possibilità unica e straordinaria di confrontarsi con le maggiori fasi artistiche della Modernità che hanno attraversato tutto il 900, testimoniate da un unico genio. In occasione del grande ritorno a Milano di Picasso si prevede un’eccezionale affluenza di pubblico. Un omaggio dovuto  all’ineguagliabile artista spagnolo, indiscusso protagonista dell’arte del XX secolo, probabilmente il più grande in assoluto.










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