giovedì 23 gennaio 2014

Calatrava: la metamorfosi dello spazio


 Braccio di Carlo Magno- San Pietro

Roma


fino al 20 febbraio 2014

(testo e foto Rosa Orsini)

Nato a Valenzia il 28 luglio 1951, Santiago Calatrava è considerato uno tra gli architetti più rappresentativi del nostro secolo. Pertanto i Musei Vaticani e il Pontificio Consiglio della Cultura hanno voluto rendere omaggio alla sua persona installando un'interessantissima mostra che raccoglie circa 140 opere, una ricostruzione minuta e dettagliata dei lavori realizzati durante la sua carriera attraverso un dispiegamento di plastici e sculture nonché di acquerelli e bozzetti che ci permettono di scoprire i diversi aspetti della sua personalità artistica.

Sembra di entrare in un micro mondo dove trovano spazio i lavori ridotti in scala dei progetti realizzati da Calatrava nel corso della sua carriera, un viaggio cognitivo attraverso il quale apprendiamo come il suo genio non si esprima soltanto nei progetti di architettura ed ingegneria che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. La mostra rivela sì l'uomo in quanto architetto ingegnoso ma anche come pittore sensibile, superbo scultore, e scenografo creativo.
La mostra inaugurata il 5 dicembre 2013 rimarrà aperta al pubblico (a ingresso libero) fino al 20 febbraio 2014. Essa ha luogo all'interno del Braccio di Carlo Magno a San Pietro in Roma, alla fine del colonnato di sinistra. Sulla gradinata, davanti alla porta di accesso, ci accoglie una singolare scultura in bronzo realizzata dall'artista spagnolo la cui forma suggerisce l'immagine di una piuma sospesa nell'aria oppure quella di una lunga e stretta foglia piegata dal vento.
Nei suoi lavori ricorre spesso il tema della natura. Sono soprattutto gli alberi con le loro lunghe e spoglie diramazioni ad ispirare l'artista che ne fa oggetto preferito dei suoi acquerelli. Sono loro i soggetti tematici che ci introducono, attraverso un piccolo corridoio sulle cui pareti sono iscritte alcune citazioni di Calatrava, nel percorso espositivo della mostra. In effetti sembra di addentrarsi nei meandri di una foresta futuristica dove tutti gli elementi concettuali e artistici concepiti dalla sua mente creativa trovano il loro spazio amalgamandosi in un insieme armonico. L'uomo si racconta attraverso il suo lavoro, è l'arte che lo rappresenta appieno in tutte le sue sfumature,estende le sue braccia e accoglie vari generi espressivi e non solo quello architettonico. Anche i plastici, piccole costruzioni realizzate in alluminio, vetro e polistirene, ci appaiono come perfette opere d'arte. Osservandoli attentamente possiamo cogliere alcuni aspetti peculiari del suo lavoro.
Innanzitutto vediamo come oggi l'architettura sia completamente al servizio del progresso. Viviamo in un'epoca in cui si ha l'esigenza di ridurre i tempi di percorrenza tra grandi distanze, di congiungere le rive dei fiumi, di concepire gli spazi abitativi in verticale a causa della crescita demografica delle grandi città, di creare spazi espositivi in grado di rispondere alle richieste di multifunzionalità e interdisciplinarità. Pertanto la funzionalità è il punto cardine intorno al quale ruota l'idea progettuale. L'architettura si spoglia di ogni elemento stilistico, diviene semplice ed essenziale. Si compone di lunghe linee, rette o curve, laddove l'utilizzo dell'acciaio, sposando linearità e solidità, dà forza espressiva al progetto. Altra connotazione comune è la razionalità degli spazi e l'utilizzo di coperture concave e aggettanti sopra l'area predisposta alla sua specifica funzione.
Portavoce di un moderno umanesimo, Calatraca afferma che l'uomo è al centro dell'architettura. “Lo studio delle figure umane- afferma- è un fattore essenziale del mio lavoro, una fonte illimitata di ispirazione... e mi permette di esprimere sentimenti estetici con quel senso di teatralità e quell'esistenzialismo che a volte si ritrovano nella pittura”. Mentre la scultura è per l'architetto in cerca di ispirazione una forma di meditazione.
Il suo pensiero spiega la presenza dei numerosi quadri esposti, acquerelli che hanno per soggetto corpi maschili e femminili accovacciati, figure in movimento, nudi di donna, e di singolari e moderne sculture impreziosite dall'uso di materiali quali bronzo e granito. Ci addentriamo e osserviamo attentamente l'allestimento della mostra.
chiesa di Saint Nicholas a New York
Il salone d'ingresso è dominato dal grande plastico della chiesa di Saint Nicholas, in corso d'opera a New York. Circondato da due lunghi panelli a forma di anfiteatro che espongono gli studi in acquerello della genesi del progetto, ossia quello della cupola e lo studio dei volti e dei fiori delle vetrate, ci ricorda nell'insieme la basilica di San Pietro e il grande colonnato del Bernini. Forse non a caso il complesso è stato disposto in siffatto modo.
In realtà per la realizzazione del progetto Calatrava si è ispirato alla basilica di Santa di Sofia a Costantinopoli. La chiesa greco ortodossa a pianta a croce greca e cupola emisferica, che sorgerà all'estremità orientale del nuovo Liberty Park, aggiunge l'elemento spirituale al progetto di
acquerelli
ricostruzione del Ground Zero, concepito come un piccolo e tenero fiore che sboccia, date le sue ridotte dimensioni rispetto all'altezza dei nuovi edifici che occuperanno lo spazio dove sorgevano le Twin Towers. Ecco ancora ricorrere il tema della natura.
New York vede l'impegno di Calatrava in altri due importanti progetti. In primo luogo il permanent world trade center path terminal in corso di realizzazione sempre sul Ground Zero, di cui si può ammirare il plastico e i bozzetti della prima versione del progetto. Esso rappresenta il corpo emergente dalla forma allungata e aggettante che avrà funzione di copertura dei grandi snodi di camminamento posti a livello sottostante, e sarà realizzato in vetro a acciaio bianco.
L'altro progetto che vede impegnato Calatrava è la Cattedrale di Saint John the Divine, ubicata a Manhattan nell'Upper East Side, lavoro di rifacimento che dovrebbe completare la struttura del transetto.
Cattedrale di Saint John the Divine - New York
Tra i tanti lavori esposti in scala non poteva di certo mancare il plastico in legno del tanto discusso ponte di Venezia, il progetto del palasport di Tor Vergata a Roma, la stazione di Reggio Emilia e l'Opera House di Tenerife.
Percorrendo le sale notiamo che l'acquerello è usato anche per realizzare i bozzetti di studio dei lavori e li vediamo esposti accanto ai plastici relativi al medesimo progetto come la Puerta de la Mujer di Buenos Aires e il Light Rail Train Bridge di Gerusalemme.
Affiancate a tre piccole sculture custodite nelle nicchie possiamo ammirare ridotte in scala la Chicago Spire Tower ( 2005) e Turning Torso-Malmo Tower (1995-2005).
Le sculture riflettono lo stile dei progetti. Si tratta di installazioni solide e flessibili, sospese nell'aria come le dita di una mano. Prevalgono figure geometriche, linee e sfere che costruiscono un gioco di spazi e di volumi. Alcune si presentano come disegni dalle forme stilizzate e allungate come le due sculture in bronzo e granito nero “The Brid” e “The Singing Bird”, che ricordano le coperture degli edifici realizzati. Singolari e interessanti le sculture mobili e modulari presenti nell'ultima sala che prendono vita nel momento in cui i sensori avvertono la vicinanza di un osservatore.
Infine viene ricordata l'esperienza di scenografo presso il New York City Ballet. Nel 2008 Calatrava è stato invitato dal direttore artistico Peter Martins a realizzare 5 delle 7 scenografie per il programma della primavera del 2010. Si tratta di 10 piccoli modelli realizzati in diversi materiali esposti in piccole nicchie nell'ultima sala del percorso espositivo.
La mostra termina all'esterno con una piccola composizione scultorea a cui è stato dato il nome di Cicladi: piccole sfere convesse o ricurve appollaiate su lunghi e stretti trespoli di alluminio, riproduzioni in marmo della sculture in alabastro esposte all'interno della mostra. Ci osservano protette dalla vetrata che le separa dall'interno, come figure aliene provenienti da un pianeta lontano.
Cyclades
Un artista a tutto tondo, Santiago Calatrava, il cui talento è riconosciuto in tutto il mondo ma al quale non sono state negate severe e aspre critiche a causa di alcuni suoi lavori che per vari motivi non sono stati all'altezza dell'idea a monte del progetto. Va ricordato che l'architetto spagnolo è stato nominato da Benedetto XVI il 10 dicembre 2011 consultore del Pontificio Consiglio della Cultura, organismo che si propone di promuovere in particolare il dialogo con le varie culture del nostro tempo. Motivo per il quale la mostra si presenta come un'interessantissima occasione per spalancare le porte della nostra conoscenza verso i nuovi orizzonti artistici che stanno cambiando l'aspetto architettonico del nostro pianeta.

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