sabato 3 gennaio 2015

Peter Flaccus Ritorno a Napoli




Encausto e antiche cornici. Connubio tra barocco partenopeo e arte contemporanea.


Intragallery -Napoli
fino al 31 gennaio 2015

(testo Rosa Orsini)
“Ritorno a Napoli” non corrisponde ad un vero e proprio ritorno nella città, nel senso spaziale e temporale suggerito dal titolo, ma simboleggia il ritorno alle radici della civiltà partenopea con i suoi barocchi e le vestigia Pompeiane. La mostra è un occasione per celebrare una città unica nel suo genere e l'eterno fascino che essa sprigiona, anche oltreoceano. Accolto calorosamente dal pubblico partenopeo, Peter Flaccus si può definire, citando un famoso film, un americano a Napoli, città da cui subisce le contaminazioni culturali del passato scegliendo l'encausto come tecnica espressiva per realizzare le sue astratte composizioni e accostandole sapientemente all'artigianato raffinato delle cornici barocche
Nato a Missoula, Montana (USA) nel 1947, Peter Flaccus ha iniziato la sua carriera negli anni settanta a New York dove ha vissuto e lavorato per vent'anni, esponendo in numerose gallerie come la Zabriskie Gallery e la Monique Knowlton Gallery. Si è trasferito a Roma agli inizi degli anni novanta ed è qui che ha iniziato a lavorare con l'encausto, una tecnica pittorica basata sull'utilizzo della cera appositamente sciolta e mischiata a pigmenti colorati. Tale tecnica affonda le radici nel passato. Citata da Vitruvio, venne utilizzata nell'antica Pompei e oggi contraddistingue tutto il lavoro dell'artista americano. Ecco il primo legame tra Flaccus, Napoli e la sua cultura. A questo primo aspetto si combina l'antiquariato napoletano da cui provengono le cornici antiche scelte dall'artista per contornare i suoi quadri.
Impressioni, luminosità, gettate di colore, di bianco e nero, macchie fluide che si compongono casualmente sul piano d'appoggio sono alla base del suo lavoro, frutto di una lunga e continua sperimentazione dei materiali e dei suoi infiniti usi. La mostra allestita nelle sale della galleria raccoglie alcune opere prodotte nell'ultimo decennio. Prevalgono strutture cosmiche ed esplosioni cromatiche dove l'impressione visiva è strettamente personale pur suggerita dal soggetto. Ma anche lavori di tutt'altro genere tra cui citiamo un autoritratto dell'artista (Dreamer, 2013) il cui profilo assume una dimensione quasi mistica e delle composizioni dalle tonalità intense che richiamano gli affreschi pompeiani come Pompeii Scibble del 2011 e il monumentale Wall Painting-Red del 2012.
Passato e presente si combinano quindi attraverso il dialogo di tematiche culturali altrimenti distinte per genere e stile. Pertanto classicismo, in questo caso rappresentato dalle cornici barocche provenienti dall'antiquariato napoletano, e puro astrattismo, espresso da composizioni cosmiche, ellissi nonché esplosioni bitonali, accompagnate da tele di intenso effetto cromatico, si combinano trovando una peculiare e singolare armonia che sposa storia e contemporaneità.

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