venerdì 26 aprile 2019

"Dal soggettivismo all'oggettivismo" Valerio Giuffrè

L'apoteosi

mostra personale di pittura contemporanea

a cura
di Rosa Orsini


ROMA, PALAZZO ALBERTONI SPINOLA
sala Aventinus
Piazza Campitelli, 2
10/11/12 Maggio 2019


Vernissage venerdì 10 Maggio 2019
ore 17,30
con degustazione di vini della casa vinicola





sabato 11 e domenica 12 maggio
dalle ore 10,00 alle 19,30





                                                                                                                      





COMUNICATO STAMPA
Dal soggettivismo all’oggettivismo
Valerio Giuffrè

Mostra personale di pittura
Dal 10 al 12 maggio 2019


a cura di Rosa Orsini
In collaborazione con Orsini Pubblicazioni Arte Contemporanea
associazione culturale per la diffusione dell’arte e dell’editoria
sponsor CASALE DEL GIGLIO Società Agricola S.r.l.

Vernissage 10 maggio ore 17,30
Palazzo Albertoni Spinola, Sala Aventinus
Piazza Campitelli 2, Roma

“Dal soggettivismo all’oggettivismo” è il titolo della mostra personale dell’artista Valerio Giuffrè, In corso dal 10 al 12 maggio a palazzo Albertoni Spinola a Roma, nella sala Aventinus, al pian terreno di questo storico e magnifico edificio del XVI secolo, progettato da Giacomo della Porta e completato da Girolamo Rainaldi.
Viene presentato un corpus di 9 quadri, selezionati dalla recente produzione dell’artista realizzata nel corso del 2018-2019, dove emerge la potenza del segno astratto come tramite significativo di un pensiero meditato, complesso, condizionato dalla dottrina zenoniana che Giuffrè eredità e sviluppa come fondamento della sua dottrina filosofica. Giuffrè artista, filosofo e divulgatore del pensiero neoeleatico, critico verso la teoria del moto parmenidiano, da anni si esprime su terreni paralleli che impiegano arte e filosofia. L’approccio all’astratto, dopo un iniziale periodo figurativo, avviene nel 2000 in seguito all’incontro con il famoso critico e storico dell’arte Ernesto D’Orsi, che riconosce la potenza innovativa della pittura di Giuffrè. Un passaggio importante, significativo, che libera la sua creatività svincolandolo dalla forma e che oggi determina la sua produzione pittorica.
I 9 quadri realizzati con colore acrilico su tela suggeriscono all’osservatore il riflesso dell’universo infinito, da cui tutto ha origine e a cui tutto ritorna. Tratto e colore definiscono le campiture. Rigore e armonia emergono dalla composizione debitamente compiuta come risultante ottimale della vis pittorica di Giuffrè.
Il segno è elevato a struttura linguistica, sublimato non solo come elemento architettonico dell’impianto pittorico, ma soprattutto come veicolo emozionale. Una pittura astratta che pur negando ogni riproduzione naturalistica, esprime la natura delle cose, l’essenza pura dell’essere in sé. Rivolgendo l’attenzione alla capacità intellettiva dell’uomo, volutamente critica nei confronti della sua inerzia rispetto ad una ratio dominante che soffoca l’istinto, la pittura in Giuffrè diviene soggetto e oggetto espressivo, capace di riformulare un linguaggio che risveglia la capacità cognitiva della sensazione visiva,
In questi quadri l’oggettivazione del soggetto - oggetto dipinto così come perviene agli occhi dell’osservatore prevale rispetto ad una posizione soggettiva del soggetto - osservatore, frutto di una speculazione ragionata, qui negata a vantaggio della sensazione, l’unica capace di percepire la realtà delle cose. Tutto è concepito dal punto di vista emozionale, così come la pennellata, fluida, gestuale, estemporanea, che rivela la capacità intrinseca dell’artista di sperimentare ed impiegare le infinite potenzialità del segno e del colore che, pur rimanendo nel limite dello spazio e della tela seguendo la direttrice del tratto, si amalgamano e si coniugano restituendoci la sensazione di un armonico connubio, dove tutto è immobile ed immutabile nella sua perfezione.