martedì 29 settembre 2020

mostra bipersonale di pittura con Stefano Sesti e Stefania Floridi a IL LABORATORIO di Trastevere a Roma

 

Lo Spazio espositivo

Il Laboratorio

Via del Moro 49, Roma (Trastevere)

presenta

la mostra bipersonale  

con opere pittoriche

di

Stefano Sesti

 Stefania Floridi

 dal 6 all’11 ottobre 2020

apertura tutti i giorni dalle ore 11,00 alle 23,00

Vernissage giovedì 8 ottobre 2020, ore 17,00

 

 

Lo spazio espositivo “Il Laboratorio” in Trastevere, a Roma, inaugura il prossimo 6 ottobre una mostra bipersonale di pittura che vede protagonisti i due artisti romani Stefano Sesti e Stefania Floridi.

Una mostra di opere dalle sfumature e dai caratteri distinti che evidenzia le innumerevoli varianti espressive della tecnica pittorica, che dall’espressionismo astratto di Stefano Sesti conducono, in un percorso espositivo acceso e colorato, alla figurazione naturalistica della Floridi.

I due stilemi, i due linguaggi e le singole personalità degli artisti sono contemporanei al nostro sentire, alla nostra quotidiana esistenza, e se da un lato indagano il sentimento e il senso di inadeguatezza dell’uomo nella società,  dall’altro recuperano il significato autentico del vivere quotidiano puntando l’obiettivo su oggetti comuni resi protagonisti assoluti di uno spazio compositivo ben equilibrato.

La produzione artistica di Stefano Sesti si concentra su una serie di quadri dai contenuti astratti, dai soggetti sferici realizzati in smalto e acrilico che prefigurano il senso simbolico di una dimensione di conflitto tra l’uomo e il suo inconscio, espressa nel desiderio e nel simultaneo rifiuto-avversione di un legame interpersonale, tra l’uno e il molteplice, e che coinvolge nel suo profondo sentire il rapporto tra l’essere individuo e l’io.

Stefania Floridi da parte sua, più legata alla dimensione reale o realistica, anche se presente con opere astratte, dà voce alle cose, caricandole di significati, di calore, di vita. È un viaggio che ci riporta al ricordo dell’attimo legato ad un oggetto che appartiene al nostro vissuto. Sono nature morte, scenografiche presenze nella nostra esistenza disposte in ordine, in attesa.  La materia prende forma, assume significato, è oggetto-simbolo dei nostri gesti nascosti dietro la narrazione pittorica.

Astratto e figurativo fanno da contraltare in questo singolare gioco visivo di opere dai caratteri decisamente distanti, apparentemente isolati, ma che si  rivelano espressioni di un’alterità della nostra esistenza. I due artisti ci invitano ad entrare nel loro mondo, a ricercare le emozioni che hanno ispirato le loro opere, per ritrovare una comune appartenenza, tanto nella reminiscenza come nell’analisi dell’inconscio emotivo, dove tutto apparentemente distinto percepito come unicità del singolo si rivela comune agli altri individui.  

Sono due dimensioni che si incontrano e si affacciano al di fuori del loro alveo creativo, foriere di stimoli emozionali.  Lo spettatore è chiamato quindi a porsi su un piano contemplativo che non esclude una profonda partecipazione emotiva, nell’intento di decifrare i significati reconditi e simbolici  superando la lettura semplicistica dei soggetti.  

La mostra avrà luogo fino all’11 ottobre, seguendo le disposizioni di sicurezza imposte dalle norme anti-covid. Verranno quindi rispettati i distanziamenti e gli ingressi contingentati al fine di permettere la visione nella mostra nella piena sicurezza per la salute.

 

Ufficio stampa

Rosa Orsini

e-mail rosa.orsini@tiscali.it cell 340 4562227

Biografie:

Stefano Sesti nasce a Roma. Il padre Mario, artista, pittore e poeta ed il nonno materno, il pittore Giuseppe Bazzano, lo avviano, sin dagli anni giovanili, all'arte ed in particolare alla pittura. Stefano frequenta il liceo artistico a Roma ed accresce la sua preparazione anche in altre forme d'espressione, con l'aiuto di esponenti del mondo della cultura e dell'arte, quali il maestro Mario Russo, presso il cui studio approfondisce la tecnica coloristica, e la pittrice Maria Teresa Consolini, allieva del M° Giacomo Balla. Dal 1980 anche la fotografia entra a far parte del suo bagaglio artistico.

Dal 1997 è protagonista di numerose mostre presso gallerie d’arte italiane. Tra le ultime mostre citiamo quelle realizzate a Roma alla  Galleria D’Arte “IL TRITTICO ARTE” (2010); alla Galleria D’Arte “PENTARTE” (2010); alla Galleria D’Arte “IL TRITTICO ARTE” (2010); presso il Centro Culturale Camponeschi (2012 e 2013); allo Spazio Espositivo IL LABORATORIO (2014.); alla Galleria D'Arte “STEFANO SIMMI” (aprile e luglio 2015). Nel 2019 ha esposto a Roma a Palazzo Spinola con la mostra “Meditazione”  riproposta alla galleria Arte Sempione  e alla galleria Virusart con la mostra “Rinascita”.

 

Stefania Floridi vive e lavora a Roma, dove ha conseguito il diploma al Liceo Artistico nel 1976. Ha proseguito gli studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti della capitale diplomandosi nel 1981. Fin dagli anni dell’Accademia si è messa in luce tanto da essere prescelta per esporre, come cita il “Paese Sera” nel maggio del 1980, nel gruppo degli studenti appartenenti ai corsi di scultura e pittura dei professori GRECO e TROTTI, a Piazza del Popolo, ospiti della Galleria “L’Agostiniana”, muro a muro col Caravaggio. Da allora sono numerose le mostre collettive e personali a cui ha partecipato in Italia e all’estero, ottenendo un costante consenso e un forte interesse da parte dei critici.

Tra le ultime mostre realizzate nel 2020: Mostra permanente presso la Galleria d'Arte "La Fenice" di ANZIO (RM); Mostra virtuale permanente presso "DIMENSIONE ARTE", Galleria virtuale d'Arte Contemporanea; Mostra permanente presso lo Spazio Espositivo "Balian" di Roma; Esposizione permanente presso "Equilibriarte", Galleria d'Arte Contemporanea. Nel 2019 è presente con la "Mostra d'arte" alla Galleria"Il Laboratorio" di Roma.

 

 

 

 

lunedì 14 settembre 2020

Mutatio naturae - mostra personale di Pasquale Simonetti a La Pigna di Roma


Giovedì 17 settembre la galleria La Pigna di Roma Inaugura la mostra personale dello scultore Pasquale Simonetti

cita il comunicato stampa:



L’opera di Pasquale Simonetti si snoda attraverso una profonda conoscenza dei materiali impiegati e della Natura, con la quale, l’artista condivide espressioni e forme. Il legno di rovere, ciliegio, pioppo, la radica di noce divengono, nelle sapienti mani dell’artista, materiali d’eccellenza per plasmare figurazioni suggestive e di forte impatto visivo. La celebrazione è sicuramente la vita e l’ininterrotto ciclo dell’esistenza, che inizia già con la scelta del materiale: il legno. Quest’ultimo, infatti, metaforicamente annuncia la rinascita con le primaverili gemme, ma trae la sua forza dall’acqua, e, secondo una successione continua e perfetta, genererà, infine, il fuoco. Dunque, gli elementi primari coesistono nel legno, essendo parte essenziale d’esso e questa sacralità ancestrale del “tutto in uno”, è esperita dall’artista nell’elaborazione di forme suggerite, evocate, che, a volte, travalicano la realtà e propongono fatture e profili più vicini alla visione che al reale.
(Antonella Nigro)


domenica 6 settembre 2020

UNBREAKABLE: WOMEN IN GLASS - Fondazione Berengo Art Space


 UNBREAKABLE:

WOMEN IN GLASS

A cura di Nadja Romain & Koen Vanmechelen

05 SETTEMBRE 2020 - 07 GENNAIO 2021

Fondazione Berengo Art Space

Campiello Della Pescheria, Fondamenta dei Vetrai, Murano

Organizzato da Fondazione Berengo


Fondazione Berengo  presenta UNBREAKABLE: WOMEN IN GLASS, una mostra che riflette il valore delle artiste che hanno scelto il vetro quale mezzo espressivo per la realizzazione delle proprie opere.

Caratterizzata da una prestigiosa selezione di oltre sessanta artiste provenienti da Europa, Stati Uniti, America Latina, Iran e Corea del Sud, UNBREAKABLE: WOMEN IN GLASS è un omaggio al lavoro visionario di autrici che, in quanto donne, continuano spesso ad essere relegate a un ruolo marginale nel mondo dell’arte.

La mostra ha sede nel cuore di Murano all’interno della Fondazione Berengo Art Space. Questo spazio espositivo è costituito da una fornace in disuso che, grazie alla sua caratteristica ambientazione di tipo archeologico industriale, diventa lo sfondo ideale per presentare al pubblico opere provenienti dall’archivio di Berengo Studio, insieme a nuovi lavori creati appositamente per questo evento.

“UNBREAKABLE: WOMEN IN GLASS è allo stesso tempo una metafora, un paradosso e un simbolo. Una proposta provocatoria di Adriano Berengo per esplorare il rapporto che le donne hanno con il vetro nel cuore di Murano” dichiara la curatrice Nadja Romain.

Il curatore Koen Vanmechelen sottolinea come sia “arrivato il tempo di ricorrere a icone mitiche - opere d'arte fonte di ispirazione firmate da donne - in modo che la storia non possa più essere defraudata. L'invisibilità e la trasparenza del vetro danno forma a una nuova generazione che provvede a guarire le cicatrici della storia".

La mostra sarà accompagnata da un catalogo che include testi critici di Susan Fisher Sterling, Direttrice del National Museum of Women in the Arts di Washington, D.C. Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia, Agnes Husslein-Arco, ex direttrice del Museo del Belvedere di Vienna e membro del Consiglio d’Amministrazione del Leopold Museum, Jean Blanchaert, artista, frequente collaboratore di Berengo Studio e curatore dell’edizione 2018 di Homo Faber, Koen Vanderstukken, docente presso lo Sheridan College di Oakville, Canada, Lino Tagliapietra, leggendario maestro vetraio e Rosa Barovier Mentasti, importante studiosa del vetro veneziano.