martedì 5 novembre 2013

Emilio Greco: i Segni e le Forme



Emilio Greco: i Segni e le Forme 

In occasione del centenario della nascita dell'artista Palazzo Braschi apre al pubblico con una interessante mostra antologica


Museo di Roma Palazzo Braschi
16/10/2013 - 12/01/2014


testo e foto R. Orsini (blogger)
Ci accolgono leggiadre e sinuose, come ninfe immortali sei sculture monumentali in bronzo incorniciate da un gioco di luci che le fa risplendere nel buio del crepuscolo. Eleganti statue incantate che prendono vita davanti ai nostri occhi ammirati. Ci troviamo nel cortile interno di palazzo Braschi dove è in corso una retrospettiva dedicata al grande scultore siciliano Emilio Greco(1913- 1995) allestita in occasione del centenario della sua nascita.
Un evento che ha coinvolto non solo Roma ma anche Londra (con una mostra all’Estorick Collection of Modern Italian Art) e Catania, la sua città natale, che ha voluto rendere omaggio all'illustre concittadino con l’intitolazione di una piazza del centro storico di Catania, la riapertura del Museo Emilio Greco e la collocazione di un’opera del Maestro nel Palazzo degli Elefanti. Si tratta di una serie di celebrazioni organizzate dagli Archivi Emilio Greco – presieduti dalla figlia dell’artista Antonella Greco – sotto l’egida di un autorevole Comitato Scientifico.
La mostra allestita a Palazzo Braschi è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. All'interno delle tre sale espositive al piano terra del palazzo è stata allestita una vasta selezione di disegni e cimeli che documentano la grande produzione artistica dell'artista catanese che gli valse prestigiosi premi e riconoscimenti sia in Italia che all'estero. Basti pensare che i suoi lavori sono stati presentati in Giappone, in Grecia e in Unione Sovietica per capire il clamore che ebbe il suo nome all'estero. Oggi le sue opere maggiori sono conservate in importanti musei quali l'Ermitage di San Pietroburgo, il Pushkin di Mosca e nel Museo di Hakone in Giappone che gli ha dedicato una zona permanente chiamata Greco Garden. In Italia le città di Orvieto, Sabaudia, Catania e L’Aquila hanno dedicato a partire dal 1991 dei musei interamente incentrati sulla sua opera.
Palazzo Braschi propone un'importante campionatura di opere, accuratamente selezionate. Si tratta di nove sculture e una selezione di circa 30 disegni. I soggetti sono legati soprattutto al corpo e alle espressioni femminili. Linee e curve che accennano alle rotondità delle forme, tratteggiano i visi ombreggiati da sottili reticolati. A questi si aggiungono soggetti dedicati allo sport dove il movimento diventa protagonista. Sembrano semplici schizzi ma in realtà rivelano una profonda conoscenza del disegno, una maestria che emerge dalla fluidità del tratto e dal senso della proporzione reso da una tecnica raffinatissima. Protetti dai vetri delle bacheche si possono ammirare inoltre libri, fotografie e ritagli di giornali che testimoniano l'attività del maestro catanese. Greco fu amico e collega di Guttuso, Mafai, Consagra e di Leonardo Sciascia incontrato negli anni 50 cui resterà legato per tutta la vita. Come Manzù si dedicò ai soggetti religiosi realizzando nel 1964 una serie di porte monumentali in bronzo per il Duomo di Orvieto e il monumento a Papa Giovanni XXIII per la Basilica di San Pietro, raffigurante il Santo Padre in visita alla prigione Regina Coeli di Roma. Una serie di articoli ed opuscoli coevi documentano i passi più importanti nella realizzazione di questi imponenti lavori.
Protette dai vetri possiamo ammirare anche splendide medaglie in bronzo che suggeriscono antiche figure classiche, un omaggio alla ritrattistica greca e romana che esalta la dolcezza e la grazia dei volti femminili. Infine tre importanti statue, provenienti da collezioni private, adornano le tre sale interne: ecco davanti a noi il “Grande nudo”, realizzato nel 1952, in terracotta, la “ Testa di fata”, sempre in terracotta, del 1953, e “Il grande lottatore” del 1948, in cemento.
Un appuntamento importante per il Museo di Roma Palazzo Braschi che viaggia insieme alla mostra de fotografo ungherese Robert Capa. Fiore all'occhiello dei musei romani, Palazzo Baschi diventa così protagonista della stagione culturale romana con le esposizioni di due artisti contemporanei di fama internazionale. Assolutamente imperdibili.