“L’arte come rappresentazione di ideali irraggiungibili”
Presso la Galleria La Pigna di Roma
Orsini Pubblicazioni
Arte Contemporanea
Associazione culturale
per la diffusione dell’Arte e l’Editoria
presenta
Artisti in Campo
Catalogo di Arte
Contemporanea
a cura di Rosa
Orsini
venerdì 26 giugno 2020
dalle ore 17:00 alle
ore 20:00
Galleria La Pigna
Palazzo Maffei Marescotti
Via della Pigna 13a, Roma
Orsini Pubblicazioni Arte
Contemporanea, Associazione culturale per la diffusione dell’Arte e l’Editoria,
presenta il secondo numero di Artisti in
Campo, Catalogo di Arte Contemporanea. La presentazione avviene in
concomitanza col Vernissage della mostra collettiva “L’arte come rappresentazione di ideali
irraggiungibili” nei locali della galleria La Pigna di Roma.
L’opera a cura di Rosa
Orsini, critico e curatore d’arte nonché presidente dell’associazione culturale
che edita la pubblicazione, segue la precedente del marzo 2019. Raccoglie al
suo interno 8 profili di artisti italiani. I testi critici, accurati e puntuali nella descrizione degli
stilemi e dei singoli percorsi artistici, nascono da incontri ed interviste con
esponenti di rilevo del panorama culturale italiano ed internazionale.
Un lavoro di ricerca e
di indagine all’interno dell’universo artistico per comprendere lo stato
dell’arte ed offrire al pubblico una cognizione tecnica e critica dei
protagonisti del nostro tempo.
Scrive la Orsini nella
prefazione del catalogo:
In
questo secondo volume l’attività artistica appare come non mai collegata alla
rappresentazione
della realtà. Plasmata dall’ambiente percettivo e culturale in cui si muove,
l’arte
nella sua funzione simboleggiante è un progetto di osservazione della natura,
ma nella
moderna
concezione dell’essere fa appello a nuovi significati individuati negli oggetti
osservabili.
L’arte,
basata sull’evoluzione cognitiva del senso estetico, diviene quindi produttrice
di simboli,
di
forme e colori, volumi e masse adoperati per indicare una qualsiasi realtà,
situazione o
stato
d’animo, che l’artista consideri significativo di attenzione. Indispensabile
quindi risalire
ad una
psicologia dell’arte che fa appello alla personalità dell’artista, alle sue caratteristiche
motivazionali,
emotive e attitudinali. Ma pur osservando i diversi e molteplici meccanismi
percettivi
e visivi, e i processi creativi edificati sull’immaginazione o governati dalla
memoria, ci
appare
evidente come l’attività produttiva nell’arte risulti inequivocabilmente
rappresentativa e
simbolica
della natura, la quale rimane il campo della sua ricerca.
In questo numero la
Orsini apre la pubblicazione con una lunga intervista a Franco Mulas, artista
romano di grande levatura, dove si ripercorre la sua lunga carriera, costellata
di successi e dettata da una grande passione per la pittura, sempre pronta ad assecondare
nuovi impulsi creativi.
Si prosegue con un
testo dedicato all’artista calabrese Natino Chirico, protagonista a Roma lo
scorso febbraio alla “galleria Fidia”con una personale pittorica di grande
fascinazione dominata da caleidoscopici lavori su tela, con cui omaggia il
grande regista Federico Fellini di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita.
Un tributo che ha visto luce lo scorso novembre in Argentina dove Chirico ha
presentato e donato alcuni dei suoi lavori all’Istituto Culturale Italiano.
Presenti testi critici
dedicati gli artisti romani Stefano Sesti, che ha aperto la stagione autunnale
con una serie di lavori astratti di grande pathos emotivo, e Valeria Faillaci, le cui opere pittoriche, che indagano il mistero dell’uomo
e dell’universo sono viaggi onirici verso mondi sconfinati.
Si aggiungono i testi
su Giovanni Franceschetti, che con le sue sculture alchemiche indaga il tema
dell’archetipo, e su Massimo D’Aiuto, talentuoso scultore dal linguaggio
moderno, che ci regala nuove emozioni sensoriali con i suoi profili scultorei. Franca
Asciutto ci delizia con sorprendenti disegni dalla struttura complessa dove primeggiano
campiture architettoniche di fantasiose città utopistiche e surreali.
Il catalogo si
conclude con una intervista a Tito, artista e religioso scomparso nel 2018, incontrato
dalla Orsini nel 2017, per una delle sue ultime interviste, forse addirittura
l’ultima concessa nel suo studio situato all’interno di un importante complesso
architettonico nel quartiere di San Giovanni, a fianco della Scala Santa, dove
ha fondato la galleria Sala 1.