Erica Ravenna Fiorentini Arte Contemporanea dedica una retrospettiva all'artista romano
dal 1 luglio al 15 novembre 2015
Erica Ravenna Fiorentini Arte
Contemporanea
Via Margutta 17
00187 Roma
La galleria Erica Ravenna
Fiorentini Arte Contemporanea di Roma presenta fino al 30 ottobre un
nucleo intero di opere che ripercorrono la vita artistica di Paolo
Cotani. L'artista romano, recentemente scomparso, viene qui omaggiato
dalla gallerista, che raccogliendone il lascito spirituale, perviene
oggi alla realizzazione di una completa ed esaustiva retrospettiva
sulla sua produzione pittorica.
La pittura di Cotani
risente delle influenze artistiche assorbite durante la sua lunga
carriera, e negli anni di permanenza all'estero, dove maturò una
personale ricerca delle potenzialità espressive della componenti
materiali della pittura.
Esponente della pittura
analitica e protagonista della ricerca del Grado Zero della Pittura, che dominò la scena artistica degli anni '70, Cotani
abbracciò la volontaria e totale rinuncia dell'immagine e al segno,
risolvendo il conflitto tra immagine ed astrazione. La pittura
diventò quindi oggetto di indagine di se stessa, di riflessione, di
ricerca di “infinite possibilità di rifondazione del
linguaggio”. Perse quegli elementi connotativi che la legavano
alla realtà, all'espressività, al significato sotteso. In poche
parole si distaccò completamente dalla tradizione, negando sia la
pittura figurativa, sia l'astrattismo che la pittura concettuale. Un
annullamento dell'opposizione sfondo-figura e una piena affermazione
del monocromo che diviene campo neutro di discussione e di confronto.
Cotani seguì questo sentiero, per poi ritornare negli anni '90 a un
recupero del segno come elemento nella pittura.
Le
pitture degli anni '70 sono probabilmente le più riconoscibili, sia
per la monocromia dettata dalla presenza assoluta del grigio o del
rosa, ma anche dalla presenza di bende elastiche che, attraversando
in diagonale o in orizzontale la tela, movimentano lo spazio
bidimensionale. Tratti e tonalità che contraddistinguono il
linguaggio pittorico dell'artista, che esaltano la sua geniale
intuizione nel fare pittura dove l'idea si accompagna e si esprime
congiuntamente all'azione, divenendo processo cognitivo.
Sono
soggetti che maggiormente rimangono impressi nella nostra mente,
individuabili anche in altri contesti espositivi che vedono
protagoniste le pitture di Cotani.
Ciò
non toglie che l'artista abbia sperimentato, successivamente agli
anni '70, una grafia diversa che si avvale soprattutto di piccoli
inserimenti pittorici, a volte informali, a volte figurativi, spesso
astratti. Un discorso a parte meriterebbe il ciclo della tigre, che
troviamo qui rappresentato da una piccola tempera a colla su carta
cotone, datata 1985.
Tramite l'espressione di una personale
interpretazione della realtà, codificata attraverso una
rielaborazione pittorica sulla tela, Cotani guardava alle correnti
contemporanee con il dovuto distacco di chi ha un'alta considerazione
della pittura, e ne vuole preservare la purezza, la primitiva
essenza, senza artifici, né declinazioni pleonastiche. Tutto appare
per ciò che realmente si offre all'occhio dell'osservatore. La
pittura diventa quindi non-pittura e pura superficie del supporto.
Questo fu l'intento di tanti artisti che come Cotani cavalcarono il
secolo delle avanguardie, ponendosi fuori dagli schemi e assumendo
“posizioni radicali” nell'intento di “affermare con
l'atto estetico una visione ideologica come possibile chiave di
interpretazione delle cose”.
Cotani e il suo mondo creativo risentono, quindi, di quell'appartenenza ad una generazione di artisti che non subì, non per fortuita sorte, ma per convinzione estetica, le influenze esterne dei mass media.La sua arte si svicola da ogni possibile incanalamento o strumentalizzazione dell'arte, nel tentativo estremo ed eroico, perché arduo da sostenere, e raro, perché fuori dalle consuetudine approvate dalla massa, di mantenere la propria integra genuinità. Così Cotani e la sua pittura, basata sulla scelta cromatica di tinte tenui che pervadono la tela, come un lago colorato in cui tuffare lo sguardo, e sulle intelaiature esterne dei fili, che ispessiscono la superficie donando loro una partitura quasi invisibile, riesce ad emergere tra quanti hanno segnato il 900, lasciando un vuoto in coloro che lo hanno conosciuto ed apprezzato, e che oggi possono ritrovare, nelle sale allestite della galleria, un afflato ancora percepibile della presenza del suo genio creativo.
Cotani e il suo mondo creativo risentono, quindi, di quell'appartenenza ad una generazione di artisti che non subì, non per fortuita sorte, ma per convinzione estetica, le influenze esterne dei mass media.La sua arte si svicola da ogni possibile incanalamento o strumentalizzazione dell'arte, nel tentativo estremo ed eroico, perché arduo da sostenere, e raro, perché fuori dalle consuetudine approvate dalla massa, di mantenere la propria integra genuinità. Così Cotani e la sua pittura, basata sulla scelta cromatica di tinte tenui che pervadono la tela, come un lago colorato in cui tuffare lo sguardo, e sulle intelaiature esterne dei fili, che ispessiscono la superficie donando loro una partitura quasi invisibile, riesce ad emergere tra quanti hanno segnato il 900, lasciando un vuoto in coloro che lo hanno conosciuto ed apprezzato, e che oggi possono ritrovare, nelle sale allestite della galleria, un afflato ancora percepibile della presenza del suo genio creativo.
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