martedì 17 gennaio 2017

Il Museo Universale

dal sogno di Napoleone a Canova

 

La mostra raccoglie le opere recuperate dopo il congresso di Vienna del 1815, e che costituivano gran parte dei capolavori trasferiti in Francia sotto l'impero Napoleonico

Scuderie del Quirinale
dal 16 dicembre 2016 al 12 marzo 2017

Lorenzo Monaco

Il museo universale, il museo della libertà. È il sogno, in gran parte realizzato, di Napoleone, di voler confluire nel Louvre i capolavori della storia dell'arte, e fare di Parigi la capitale moderna della cultura europea. Progetto che segue le sorti del suo impero, prima arricchendosi e poi spogliandosi dei suoi più ambiti capolavori, nell'alternanza della parabola storico e umana del suo artefice.
A cavallo tra la fine del '700 e l'inizio del '800, l'ambizione napoleonica straripa oltre i confini geofisici dell'Europa, di cui ridisegna l'assetto territoriale, raggiungendo le rive del Nilo. La spedizioni napoleoniche portano alla luce le antiche vestigia egiziane. La vecchia Europa è fagocitata dalla brama del giovane generale corso, ma non è solo il potere politico ad alimentarne il fuoco, quanto l'ampio panorama di ricchezze e bellezze custodite dagli stati rivali a suscitare la sua cupidigia, tanto da voler affondare le mani, per sottrarre con l'intento di creare, in linea con il progetto enciclopedico degli illuministi, un museo universale, concepito per accogliere il summa dell'arte europea, dall'antichità classica all'arte moderna. L'impero e quindi la sua capitale Parigi si vuole fregiare anche del titolo di moderna capitale della cultura, con il nascente museo del Louvre, ribattezzato prima come Musée Central des Arts e poi come Musèe Napoléon, di cui ne arricchirà la collezione, grazie alle spoliazioni di ingenti e preziose collezioni artistiche da ogni dove, che trovano piena legittimità nei trattati di pace sottoscritti, in virtù di un diritto acquisito sulla spinta di nuovi principi ed ideali politici piuttosto che in virtù di una vera e propria usurpazione.