MEDITAZIONI
ACCANTO AL SOLE
di
Stefano
Sesti
Mostra personale d’arte
a cura di Rosa Orsini
dal
2 al 14 settembre 2021
(orario:
da lunedì al venerdì, dalle ore 14:00 alle 19:00)
INAUGURAZIONE
giovedì 2 settembre 2021
ore 18:30
Cappella
Orsini - Via di Grotta Pinta, 21 - 00186 Roma
Stefano
Sesti inaugura la stagione autunnale alla Cappella Orsini di Roma con una
mostra personale dalla forte connotazione astratta, declinata attraverso un
linguaggio simbolico fatto di segni, geometrie e colore.
Sesti
sceglie le sale di questa antica cappella gentilizia, collegata a Palazzo
Orsini (oggi palazzo Pio Righetti) e alla storica e prestigiosa famiglia romana
che la fece edificare alla fine del 1500,
per presentare i suoi ultimi lavori che pervengono a noi come
continuazione della sua recente ricerca artistica.
Una
location particolare per destinazione e originalità, che preserva gli elementi
strutturali di luogo di culto anche se seminascosti dalle moderne e eccentriche
scenografie che ne connotano l’ambiente. La cappella perde oggi la sua
destinazione liturgica per divenire spazio polivalente dedicato a mostre ed
eventi culturali. Entrando ci si sente proiettati in una dimensione
completamente diversa rispetto alla facciata barocca esterna.
La
mostra curata dal critico d’arte Rosa Orsini, contempla una ventina di lavori
su tela e carta, dedicati al tema dell’incontro, e interventi pittorici su base
fotografica, espressioni di una personale interpretazione del divenire delle
cose destinate a deterioramento.
Nella
pittura di Stefano Sesti riconosciamo i tratti di un linguaggio astratto
connotato da elementi coloristici e geometrie simboliche, traguardo di una
ricerca che parte dalle influenze metafisiche della pittura, dove la
sottrazione della figurazione attiva nell’action painting la sua sintesi
espressiva.
Avvertiamo
una coerenza di linguaggio che traccia le basi di uno stile individuale
riconoscibile all’interno del panorama artistico contemporaneo, e un messaggio
che oltrepassa il limite individualistico della sfera umana ponendosi come
ponte comunicativo tra anime distanti nella comune ricerca dell’universale
senso della vita.
Una
pittura che trova significato all’interno di una dimensione surreale, che
riveste l’inconscio di una forma simbolica e affida al colore il compito di
rappresentare il mistero, racchiudendo in un globo la totalità dell’esistenza,
incentrata sull’unità di anime e pensiero a cui tende ogni essere umano.
Stefano
Sesti trasforma l’elemento pittorico in simbolo, travalicando limiti
strutturali e condizionamenti per raccontare ciò che la parola non osa dire. In
tal modo l’arte discende dal piedistallo della sua onnipotenza e si ricongiunge
con l’uomo e le sue fragilità.
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