Nella prima parte ci eravamo fermati alla descrizione dell'atrium, dei cubicula e del tablinium. la seconda parte inizia con la descrizone del peristiyium prosegue con il tricliunium e termina con le cucine e le stanze degli schiavi.
Dall'atrio si giungeva alperistylium attraverso
un corridoio chiamato andron. Il
peristylium era il luogo di ritrovo della famiglia, un grande spazio all’aperto,
circondato da un portico a colonne, raccolto intorno ad un giardino ben curato
(Hortus) dove primeggiavano splendidi alberi da frutto, e abbellito da fontane e
da giochi d’acqua. Tutte le stanze si affacciavano sul peristylium per poter
usufruire della luce del giorno.
Immaginiamo disvegliarci una mattina e trovarci proiettati come per incanto in
un’epoca lontana. Viaggiatori inconsapevoli su un’ipotetica macchina per il
tempo regolata su una data ben precisa, siamo catapultati nostro malgrado nel
periodo dell’età augustea, l’età dei cesari, quando Roma al culmine del suo
potere politico e militare celebrava i fasti della sua potenza. Roma, un agglomerato urbano di un milione di
abitanti, ben progettata e costruita per
dar lustro alla sua fama di città imperiale di fronte alla quale tutti gli
altri popoli si devono inchinare. Insomma l’immagine che ci hanno trasmesso i
libri di storia eche ci viene
riproposta nei film in costume, che ci ha fatto sognare, fantasticare,e che noi romani, immersi nei meandri di una
città moderna, caotica e disordinata, sporcata dai fumi inquinanti dei gas di
scarico delle macchine, imbrattata e sfregiata dai vandali di quartiere,
scorgiamo distratti tra i ruderi delle vestigia antiche che emergono
timidamente dagli spazi recintati.