Paul come arlecchino |
Picasso.
Capolavori dal Museo Nazionale Picasso di Parigi.
Milano,
20 settembre 2012-6 gennaio 2013
Apre
in contemporanea con la settimana della moda uno dei più importanti
eventi della stagione culturale milanese, la mostra di Pablo Picasso a Palazzo Reale.
Un evento promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, da
Palazzo Reale e 24 Cultura- Gruppo 24 ore, che sancisce il forte legame tra la città e
Picasso, e l’interesse che i milanesi hanno sempre dimostrato nei confronti
della sua arte.
L’allestimento
è curato da Anne Baldassari, direttrice
del Musée National Pablo Picasso di Parigi, dov’è conservata la più grande
collezione al mondo del grande genio spagnolo ,che in virtù di una legge sulla
donazione è divenuta proprietà della Collezione Nazionale Francese. E’ una
mostra antologica di grande importanza per la mole delle opere esposte, ognuna
rappresentativa di un singolo e distinto periodo creativo. Una
raccolta che ripercorre tutto l’arco
della sua produzione artistica: dal 1901 al 1972. Una mostra itinerante che ha avuto
come punto di partenza Madrid e ha scelto Milano come location internazionale
dove concludersi definitivamente, anche se la curatrice, stimata e accreditata esperta
sulla vita e le opere di Picasso, accenna ad una possibile ma non ancora definita tappa a
Santiago del Cile.
Per Milano è il terzo appuntamento con l’opera del grande artista spagnolo, dopo l’allestimento del 1953 presso le magnifiche sale di Palazzo Reale e la retrospettiva del 2001, presentata immediatamente dopo l’attentato alle torri gemelle di New York. Se aggiungiamo la crisi economica che il mondo sta attraversando e nel cui contesto storico si inserisce l’attuale rassegna monografica, possiamo riassumere che questi tre importanti appuntamenti culturali giungono in circostanze storiche peculiari, segnate da grande incertezza politica e sconvolgimento internazionale: il periodo posto bellico, l’attacco alle torri gemelle e l’odierna crisi economica globale.
Sotto quest’ottica l’arte di Picasso è percepita come una componente creativa propulsiva, atta a superare i momenti di grave crisi economica e mondiale. Una sorta di elisir miracoloso in grado di infondere ,attraverso la rinascita e la sublimazione dell'arte, la speranza nel futuro nell’anima sensibile, seriamente provata da eventi drammatici e disastrosi. Questo è il grande potere dell'arte. Così almeno è ciò che ritengono gli organizzatori dell’evento, i quali hanno ravvisato nel grande successo ottenuto dalle due precedenti edizioni una forte ricarica energetica. In base a questa profonda convinzione prevedono che, anche in quest'occasione, si possa verificare lo stesso prodigio, richiamando l’interesse del pubblico anche in presenza di una crisi che non lascia né tempo né denaro da dedicare all’arte.
uomo con mandolino |
la celestina |
La mostra porta a Milano 250 capolavori, parte dei
quali di proprietà della sopracitata Collezione Nazionale Francese e già esposte a Milano nel
1953. A questi si aggiungono le opere realizzate successivamente, fino alla
scomparsa dell’artista avvenuta nel 1973. E’ una mostra completa nella quale trovano spazio
non soltanto i capolavori e i quadri più noti al pubblico, ma anche dipinti che non sono mai usciti dal Musée National
Pablo Picasso di Parigi. Ecco perché
l’interesse internazionale per questo importante evento culturale che ha richiamato
la stampa da tutto il mondo.
La parte
iniziale della mostra rende omaggio alla prima esposizione milanese del 1953, alla
cui realizzazione partecipò lo stesso Pablo Picasso, selezionando personalmente le
opere che facevano parte della sua collezione privata. La sala, introdotta dalla
locandina dell’esposizione, contiene un’ampia documentazione fotografica
relativa ai lavori di allestimento, nonché immagini delle opere esposte e ritagli
di cronaca che testimoniano il grande successo di pubblico ottenuto. Si tratta per lo più di fotografie
e documenti provenienti dalla collezione del senatore Reale, grande amico di
Picasso e maggiore organizzatore della mostra. Importanti reperti che ricostruiscono le fasi salienti della rassegna, indimenticabile soprattutto per l’esposizione
della monumentale Guernica (1937) nella Sala delle Cariatidi,
drammaticamente devastata dalle bombe nel 1943.
la guernica |
ritratto di Olga |
Si prosegue in un labirinto di tele e sculture, disegni, film e fotografie. Un excursus
cronologico che ripercorre gli anni della sua lunga produzione artistica.
Picasso cavalcò le grandi correnti pittoriche
del 900, con grande attenzione al periodo cubista di cui fu uno tra i massimi
esponenti. La mostra mette a confronto le differenti tecniche in cui si è
cimentato Picasso. Accosta opere del periodo blu e del periodo rosa a quelle
della ricerca africana o proto cubista, per
poi proseguire lungo la strada del
Cubismo Sintetico e del Cubismo Classico. Picasso fu anche uomo politico e
sociale, come dimostra la grande produzione relativa al periodo del suo
coinvolgimento politico e i dipinti sul tema della guerra. Una lunga sequenza di opere fino alle sue
ultimissime produzioni che attendono alla morte dell’artista avvenuta nel 1973. E
lo spettatore non può che restarne estasiato.
Paul come arlecchino |
Di grande impatto le pitture surrealiste, i ritratti delle donne che hanno lasciato un segno profondo nella sua vita, come il “Ritratto di Olga” del 1918 e il “Ritratto di Dora Maar” del 1937, che riproduce il volto della fotografa amata dall'artista andaluso. Emoziona e intenerisce l’immagine del figlio Paolo nelle vesti carnevalesche di un piccolo arlecchino (Paul come Arlecchino del 1924). Mentre trasmette diffidenza il ritratto della mezzana semicieca de “La Celestina” realizzata nel 1904. Imperdibili “Uomo con il mandolino” (1911), “Due donne che corrono sulla spiaggia” e “La supplicante” (1937).
Questo
sensazionale insieme di opere offre la possibilità unica e straordinaria di
confrontarsi con le maggiori fasi artistiche della Modernità che hanno
attraversato tutto il 900, testimoniate da un unico genio. In occasione del
grande ritorno a Milano di Picasso si prevede un’eccezionale affluenza di pubblico. Un omaggio dovuto all’ineguagliabile
artista spagnolo, indiscusso protagonista dell’arte del XX secolo, probabilmente il più
grande in assoluto.
due donne che corrono sulla spiaggia |
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