Braccio di Carlo Magno- San Pietro
Roma
fino al 20 febbraio 2014
(testo e foto Rosa Orsini)
Nato a Valenzia il 28
luglio 1951, Santiago Calatrava è considerato uno tra gli architetti
più rappresentativi del nostro secolo. Pertanto i Musei Vaticani e
il Pontificio Consiglio della Cultura hanno voluto rendere omaggio
alla sua persona installando un'interessantissima mostra che
raccoglie circa 140 opere, una ricostruzione minuta e dettagliata dei
lavori realizzati durante la sua carriera attraverso un dispiegamento
di plastici e sculture nonché di acquerelli e bozzetti che ci
permettono di scoprire i diversi aspetti della sua personalità
artistica.
Sembra di entrare in un
micro mondo dove trovano spazio i lavori ridotti in scala dei
progetti realizzati da Calatrava nel corso della sua carriera, un
viaggio cognitivo attraverso il quale apprendiamo come il suo genio
non si esprima soltanto nei progetti di architettura ed ingegneria
che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. La mostra rivela sì
l'uomo in quanto architetto ingegnoso ma anche come pittore
sensibile, superbo scultore, e scenografo creativo.
La mostra inaugurata il 5
dicembre 2013 rimarrà aperta al pubblico (a ingresso libero) fino al
20 febbraio 2014. Essa ha luogo all'interno del Braccio di Carlo
Magno a San Pietro in Roma, alla fine del colonnato di sinistra.
Sulla gradinata, davanti alla porta di accesso, ci accoglie una
singolare scultura in bronzo realizzata dall'artista spagnolo la cui
forma suggerisce l'immagine di una piuma sospesa nell'aria oppure
quella di una lunga e stretta foglia piegata dal vento.
Nei suoi lavori ricorre
spesso il tema della natura. Sono soprattutto gli alberi con le loro
lunghe e spoglie diramazioni ad ispirare l'artista che ne fa oggetto
preferito dei suoi acquerelli. Sono loro i soggetti tematici che ci
introducono, attraverso un piccolo corridoio sulle cui pareti sono
iscritte alcune citazioni di Calatrava, nel percorso espositivo della
mostra. In effetti sembra di addentrarsi nei meandri di una foresta
futuristica dove tutti gli elementi concettuali e artistici concepiti
dalla sua mente creativa trovano il loro spazio amalgamandosi in un
insieme armonico. L'uomo si racconta attraverso il suo lavoro, è
l'arte che lo rappresenta appieno in tutte le sue sfumature,estende
le sue braccia e accoglie vari generi espressivi e non solo quello
architettonico. Anche i plastici, piccole costruzioni realizzate in
alluminio, vetro e polistirene, ci appaiono come perfette opere
d'arte. Osservandoli attentamente possiamo cogliere alcuni aspetti
peculiari del suo lavoro.
Innanzitutto vediamo come
oggi l'architettura sia completamente al servizio del progresso.
Viviamo in un'epoca in cui si ha l'esigenza di ridurre i tempi di
percorrenza tra grandi distanze, di congiungere le rive dei fiumi, di
concepire gli spazi abitativi in verticale a causa della crescita
demografica delle grandi città, di creare spazi espositivi in grado
di rispondere alle richieste di multifunzionalità e
interdisciplinarità. Pertanto la funzionalità è il punto cardine
intorno al quale ruota l'idea progettuale. L'architettura si spoglia
di ogni elemento stilistico, diviene semplice ed essenziale. Si
compone di lunghe linee, rette o curve, laddove l'utilizzo
dell'acciaio, sposando linearità e solidità, dà forza espressiva
al progetto. Altra connotazione comune è la razionalità degli
spazi e l'utilizzo di coperture concave e aggettanti sopra l'area
predisposta alla sua specifica funzione.
Portavoce di un moderno
umanesimo, Calatraca afferma che l'uomo è al centro
dell'architettura. “Lo studio delle figure umane- afferma-
è un fattore essenziale del mio lavoro, una fonte illimitata di
ispirazione... e mi permette di esprimere sentimenti estetici con
quel senso di teatralità e quell'esistenzialismo che a volte si
ritrovano nella pittura”. Mentre
la scultura è per l'architetto in cerca di ispirazione una forma di
meditazione.
Il suo pensiero spiega la
presenza dei numerosi quadri esposti, acquerelli che hanno per
soggetto corpi maschili e femminili accovacciati, figure in
movimento, nudi di donna, e di singolari e moderne sculture
impreziosite dall'uso di materiali quali bronzo e granito. Ci
addentriamo e osserviamo attentamente l'allestimento della mostra.
chiesa di Saint Nicholas a New York |
In realtà per la
realizzazione del progetto Calatrava si è ispirato alla basilica di
Santa di Sofia a Costantinopoli. La chiesa greco ortodossa a pianta a
croce greca e cupola emisferica, che sorgerà all'estremità
orientale del nuovo Liberty Park, aggiunge l'elemento spirituale al
progetto di
ricostruzione del Ground Zero, concepito come un piccolo
e tenero fiore che sboccia, date le sue ridotte dimensioni rispetto
all'altezza dei nuovi edifici che occuperanno lo spazio dove
sorgevano le Twin Towers. Ecco ancora ricorrere il tema della natura.
acquerelli |
New York vede l'impegno
di Calatrava in altri due importanti progetti. In primo luogo il
permanent world trade center path terminal in corso di realizzazione
sempre sul Ground Zero, di cui si può ammirare il plastico e i
bozzetti della prima versione del progetto. Esso rappresenta il corpo
emergente dalla forma allungata e aggettante che avrà funzione di
copertura dei grandi snodi di camminamento posti a livello
sottostante, e sarà realizzato in vetro a acciaio bianco.
L'altro progetto che vede
impegnato Calatrava è la Cattedrale di Saint John the Divine,
ubicata a Manhattan nell'Upper East Side, lavoro di rifacimento che
dovrebbe completare la struttura del transetto.
Cattedrale di Saint John the Divine - New York |
Percorrendo le sale
notiamo che l'acquerello è usato anche per realizzare i bozzetti di
studio dei lavori e li vediamo esposti accanto ai plastici relativi
al medesimo progetto come la Puerta de la Mujer di Buenos Aires e il
Light Rail Train Bridge di Gerusalemme.
Affiancate a tre piccole
sculture custodite nelle nicchie possiamo ammirare ridotte in scala
la Chicago Spire Tower ( 2005) e Turning Torso-Malmo Tower
(1995-2005).
Le sculture riflettono
lo stile dei progetti. Si tratta di installazioni solide e
flessibili, sospese nell'aria come le dita di una mano. Prevalgono
figure geometriche, linee e sfere che costruiscono un gioco di spazi
e di volumi. Alcune si presentano come disegni dalle forme stilizzate
e allungate come le due sculture in bronzo e granito nero “The
Brid” e “The Singing Bird”, che ricordano le coperture degli
edifici realizzati. Singolari e interessanti le sculture mobili e
modulari presenti nell'ultima sala che prendono vita nel momento in
cui i sensori avvertono la vicinanza di un osservatore.
Infine viene ricordata
l'esperienza di scenografo presso il New York City Ballet. Nel 2008
Calatrava è stato invitato dal direttore artistico Peter Martins a
realizzare 5 delle 7 scenografie per il programma della primavera del
2010. Si tratta di 10 piccoli modelli realizzati in diversi materiali
esposti in piccole nicchie nell'ultima sala del percorso espositivo.
La mostra termina
all'esterno con una piccola composizione scultorea a cui è stato
dato il nome di Cicladi: piccole sfere convesse o ricurve appollaiate
su lunghi e stretti trespoli di alluminio, riproduzioni in marmo
della sculture in alabastro esposte all'interno della mostra. Ci
osservano protette dalla vetrata che le separa dall'interno, come
figure aliene provenienti da un pianeta lontano.
Cyclades |
Un artista a tutto tondo,
Santiago Calatrava, il cui talento è riconosciuto in tutto il mondo
ma al quale non sono state negate severe e aspre critiche a causa di
alcuni suoi lavori che per vari motivi non sono stati all'altezza
dell'idea a monte del progetto. Va ricordato che l'architetto
spagnolo è stato nominato da Benedetto XVI il 10 dicembre 2011
consultore del Pontificio Consiglio della Cultura, organismo che si
propone di promuovere in particolare il dialogo con le
varie culture del nostro tempo. Motivo per il quale la mostra si
presenta come un'interessantissima occasione per spalancare le porte
della nostra conoscenza verso i nuovi orizzonti artistici che stanno
cambiando l'aspetto architettonico del nostro pianeta.
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