Kulturbrauerei, il nuovo polo museale di Berlino,
dedica una mostra permanente alla vita quotidiana dei tedeschi
nella Repubblica Democratica tedesca.
Dal 16 novembre nelle sale interne
del Kulturbrauerei di Berlino è possibile ammirare una
mostra permanente dedicata alla ormai scomparsa DDR e al contesto
socioculturale creatosi nei quarant'anni di regime. Si intitola “Alltag in der DDR” dove Alltag sta per quotidianità. Un occhio puntato sulla vita che
conducevano gli abitanti della DDR. Sono gli usi e costumi della gente comune a
costituire l'oggetto di questo interessante progetto culturale.
Allestita grazie al contributo di
fondi pubblici e privati nelle sale di un ex birrificio nel cuore del quartiere di Prenzlauer Berg, che una volta si ergeva al di là
del Muro, la mostra è stata organizzata dalla
Fondazione Casa della Storia della Repubblica federale tedesca e
raccoglie circa 800 oggetti originali tra cui vestiario, mobili e auto d'epoca,
bandiere, medaglie nonché 200 documenti ufficiali. Tra questi, oltre alle lettere e ai giornali
del tempo, si possono vedere anche i rapporti degli interrogatori della polizia
tedesca, la Stasi. Si respira quasi un'atmosfera da film di spionaggio anni
'70.
Un'iniziativa che si affianca all’importante raccolta di
testimonianze storiche della DDR riunita nel museo Tränenpalast (Palazzo delle lacrime) che
accoglie un'altra mostra permanente intitolata "Esperienze di confine e di
vita quotidiana nella Germania divisa."
Aperta alla stazione di Friedrichstraße nel settembre 2011, un luogo
storico situato all'altezza dell'ex valico di frontiera tra Berlino Est e
Ovest, la mostra riporta alla memoria l'impatto drammatico che la divisione
della Germania ebbe sulla vita quotidiana delle persone e le dolorose separazioni
dei Berlinesi sottoposti ai rigidi controlli della polizia.
Nelle sale del Kulturbrauerei le emozioni riaffiorano in
superficie attraverso oggetti, documenti e testimonianze di un passato
cancellato dal tempo, volutamente accantonato. Stralci di vita quotidiana
appartenenti ad un popolo che solo
quarant'anni fa conobbe finalmente la libertà. Furono immagini
indimenticabili riprese da tutti i telegiornali del mondo.
Quell'anno uno dei simboli della
contrapposizione politica tra i due grandi schieramenti, quello occidentale,
capitalista e quello filosovietico, comunista, veniva abbattuto permettendo il
ricongiungimento del popolo tedesco diviso dopo la fine della seconda guerra
mondiale da un’insormontabile parete di pietra.
Era il 1989: l'anno della caduta del muro di Berlino. Ma la
storia non dimentica e così neanche l'uomo. Ed è un bene ricordare affinché
anche le nuove generazioni possano conoscere la verità.
Volgiamo quindi lo sguardo indietro
nel tempo e veniamo così a conoscenza di una quotidianità diversa dalla nostra,
dove le ristrettezze economiche imponevano alla gente dure privazioni, come i
razionamenti di cibo, e a sottostare al regime di uno stato che perseguiva un
modello di omologazione sociale che soffocava la libertà dell'individuo.
Oltretutto sottoponeva i cittadini ad una tensione continua che spesso sfociava
in lunghi interrogatori atti a rivelare l'esistenza di spie e nemici del
regime. Uomini e donne era sottoposti ad un controllo continuo. La libertà di
azione era rilegata in uno spazio circoscritto, ingabbiata come un animale in
cattività.
Questo è il messaggio che ci
tramanda la storia ma c'era anche qualcosa di buono secondo le testimonianze
dirette degli ex abitanti della DDR che riconoscono ad esempio il buon livello
scolastico impartito dalle istituzioni, e l'eccellenza delle strutture
sportive. Non era tutto sbagliato nonostante il clima di tensione esasperante.
Dopotutto quelle persone uscivano da una guerra sanguinosa e quel poco che
riuscivano ad ottenere era pur sempre qualcosa rispetto alla distruzione e alle
macerie che avevano sconvolto la loro vita.
Percorrendo le sale ci accorgiamo
che la mostra si avvale anche di moderni apparecchi multimediali; video e
filmati documentano la vita di quegli anni, lungo le strade, negli ambienti
privati. Volti di uomini e bambini protagonisti di quella lontana realtà.
Ascoltiamo le loro voci, i rumori della strada, delle macchine.
Percepiamo le atmosfere di un mondo lontano
dallo sviluppo economico che contemporaneamente investiva i paesi
dell’occidente donando loro quella condizione di ricchezza e benessere tanto
auspicata dai governi locali.
Kulturbrauerei diviene quindi un nuovo polo museale all'avanguardia e dalla
primavera del 2014 ospiterà ulteriori eventi e mostre temporanee. Grazie a
questa importante iniziativa la Germania si riappropria di una parte del suo
passato e ricongiunge attraverso infiniti frammenti esperienze multiformi,
ricostruendo la memoria comune del suo popolo.
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