Il fenomeno della Art Brut celebrato a Parigi in occasione dei 25 anni di attivita’della famosa rivista culturale “Raw vision”. Un evento di portata internazionale di grande richiamo.
La Halle Saint Pierre di
Parigi, situata nel pittoresco quartiere di Montmartre, ospita fino al 22
agosto 2014 una mostra temporanea intitolata “Raw
Vision”, dal nome della celebre rivista britannica che proprio quest'anno
compie 25 anni di attività. Fondata nel lontano 1989 dal pittore John Meizels, Raw Vision è l'unica
rivista specializzata nel settore dell’art brut europea e della pop culture
americana.
L'allestimento ha richiesto la partecipazione di più di 80 artisti internazionali tra cui Henry Darger, Aloïse Corbaz, Adolf Wölfli, Norbert Kox, raggruppando nel complesso circa 400 opere. Un fenomeno all'avanguardia di portata internazionale che sta ottenendo un grande successo di pubblico, soprattutto giovanile, attratto dalla aspetto visionario e surreale di questo eccentrico movimento artistico, al di fuori di ogni schema concettuale precostituito e dai soliti canali di mercato.
L'allestimento ha richiesto la partecipazione di più di 80 artisti internazionali tra cui Henry Darger, Aloïse Corbaz, Adolf Wölfli, Norbert Kox, raggruppando nel complesso circa 400 opere. Un fenomeno all'avanguardia di portata internazionale che sta ottenendo un grande successo di pubblico, soprattutto giovanile, attratto dalla aspetto visionario e surreale di questo eccentrico movimento artistico, al di fuori di ogni schema concettuale precostituito e dai soliti canali di mercato.
Il concetto di “Art
brut” fu inventato nel 1945
dal pittore francese Jean Dubuffet per indicare i lavori realizzati da artisti non
professionisti e dai degenti degli ospedali psichiatrici. Si parla quindi di
un'arte spontanea, libera da contaminazioni culturali di genere: un aspetto
peculiare che si evince dalla scelta dei materiali usati a supporto delle
molteplici tecniche espressive, nonché da un assortimento bizzarro dei
soggetti.
Successivamente il
concetto venne esteso oltre il campo predefinito fino a comprendere l'arte
popolare, quella impulsiva, fantasiosa, non convenzionale, espressiva di una
interiorità che ha bisogno di gridare al mondo la sua esistenza.
Si tratta quindi di un
nuovo modo di fare arte, originale e grottesco. Una delle mille facce dell'arte
contemporanea: quella autodidatta e non istituzionalizzata. Art Brut, arte
grezza o outsider art (termine quest'ultimo coniato nel 1972 dal critico d'arte
inglese Roger Cardinal): sono soltanto sinonimi che descrivono un'arte non
stereotipata. In questo modo anche il diversamente creativo trova il suo
spazio.
Osservando i lavori
esposti è possibile farsi un'idea di quelli che sono definiti i geni
sconosciuti e a comprendere il mondo dell'arte con le sue infinite diramazione
che spesso sfociano in elaborazioni intellettuali non dettate da schemi
precostituiti. Un soggetto moderno che si estende fino comprendere il mondo
della street art e a cogliere
ispirazione dall'universo dei fumetti, che lascia ampio margine all'immagine
più sfrenata.
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