Steven Guarnaccia espone i suoi disegni “in linea”
Design, colore e tanta ironia sono protagonisti di questa bellissima retrospettiva in mostra fino al 5 dicembre.
Dal
15 novembre al 5 dicembre 2015
galleria
d'arte Tricromia
via
della Barchetta 13, Roma
(testo e foto Rosa Orsini)
L'illustrazione, rappresentata in questo caso dal disegno umoristico e dalla copertina d'autore, merita un discorso a parte nell'ambito delle arti figurative. Portatrice di un linguaggio specifico, immediato, fatto di immagini, piccole frasi o parole chiave, e brevi disegni in sequenza, a volte racconta una storia, una situazione, gioca con bizzarri abbinamenti di cose e soggetti, spesso strizza l'occhio ad aspetti buffi della natura umana. L'illustrazione ha la capacità di sdrammatizzare la realtà e trasmettere, attraverso una trasposizione immaginifica degli oggetti simbolo del benessere e delle varie categorie di persone, quella leggerezza che ci fa sorridere o ridere di noi stessi.
L'illustrazione, rappresentata in questo caso dal disegno umoristico e dalla copertina d'autore, merita un discorso a parte nell'ambito delle arti figurative. Portatrice di un linguaggio specifico, immediato, fatto di immagini, piccole frasi o parole chiave, e brevi disegni in sequenza, a volte racconta una storia, una situazione, gioca con bizzarri abbinamenti di cose e soggetti, spesso strizza l'occhio ad aspetti buffi della natura umana. L'illustrazione ha la capacità di sdrammatizzare la realtà e trasmettere, attraverso una trasposizione immaginifica degli oggetti simbolo del benessere e delle varie categorie di persone, quella leggerezza che ci fa sorridere o ridere di noi stessi.
L'illustrazione nasce e
cresce affianco alla produzione editoriale, fa da copertina, da
immagine simbolo. E' la sua bandiera Col tempo si evolve nella forma
e nei contenuti, mantenendo integra la sua peculiarità artistica.
Oggi è giunta a dei livelli espressivi della realtà, soggettivata
dall'estro del singolo autore, che la svincola dal contesto
editoriale. Quella dipendenza iniziale dalla stampa si è allentata a
tal punto da far acquisire al disegno illustrativo una propria
identità. L'illustrazione diviene così mezzo di comunicazione,
veicolare di un messaggio che l'artista vuole tramettere al pubblico
a suo modo e con l'ironia sottile e arguta di chi comprende il mondo
intorno a sé, lo assimila ma soprattutto sa reinterpretarlo. Per
capire ciò che il disegno sottintende bisogna far parlare la parte
fanciullesca che serbiamo nel nostro inconscio, scevra di
condizionamenti sociali e morali.
Steven Guarnaccia
rappresenta appieno la potenzialità espressiva dell'illustrazione
trasferendo nei tratti del disegno la propria unica e singolare
personalità.
Una carriera prestigiosa
alle spalle, lunga 35 anni, che lo ha visto evolversi come artista a
tutto tondo. Guarnaccia amplia il panorama delle sua capacità
alternando l'attività di illustratore per importanti giornali come
Rolling Stones, Abitare e soprattutto il New York
Times, dove ha ricoperto fino al 2005 la carica di Art Director
della pagina delle opinioni, a quella di designer per grandi marchi
internazionali come la Swatch. I suoi lavori, realizzati con penna,
inchiostro e acquarelli, rivelano anche l'abilità di illustratore di
libri per bambini e di covers per magazines.
Artista dotato di un
animo gentile e garbato, grande ammiratore della cultura italiana, si
mostra disponibile a raccontare il suo lavoro. Questa apertura
all'interazione col pubblico si affianca al desiderio di insegnare ai
giovani illustratori questo bellissimo mestiere. Per questo motivo
oggi ricopre il ruolo di Professore Associato della Parsons The New
School for Design a New York.
Guarnaccia ci apre le
porte del suo mondo fantasioso e dichiara la sua ammirazione per i
grandi illustratori italiani degli anni 20. Ma la sua storia
personale e professionale fa sì che la tecnica acquisita superi
quella dei maestri del passato. Oggi Guarnaccia ha un posto di
rilievo nel panorama degli illustratori contemporanei. “Line up”
è una retrospettiva sui suoi lavori nei quali ha cercato attraverso
il segno della matita di avvicinarsi alla terza dimensione
dimostrando soprattutto come con pochi tratti la linea trasmetta
carattere ad un soggetto che a sua volta come personaggio trasmette
un'idea.
La " line-up " è la classica sfilata di
possibili autori di un crimine di fronte alla vittima chiamata a
riconoscerlo. La mostra è quindi un confronto all'americana, una
mostra in linea di un lavoro complesso e vario, in esposizione fino
al 5 dicembre alla galleria Tricromia a Roma. Uno spazio dedicato
all'illustrazione e al disegno che ha ospitato illustri
rappresentanti del settore.
Varie serie di disegni a
tema sono esposti sulle pareti della galleria: la serie Newyorker,
in bianco e nero su carta
acetata, ritrae una sequenza di improbabili musicisti, dove le
figure umane si fondono con gli strumenti componendo delle bizzarre e
fantomatiche figure: nella serie Abitare l'artista
disegna mobili che
hanno la forma di lettere in corsivo o sono affiancati a penne e
cornette di telefono giganteschi. Divertente la vetta di una rupe
dove le case hanno il profilo degli stambecchi; in Domus
ritrae sedie colorate che
diventano rami di alberi come a sottintendere la materia che si fa
oggetto di design; e infine le Covers e i
Books, tutti disegni a colori su carta dove Guarnaccia
trasforma i personaggi caricandoli di significati, trasferendo in
essi il suo pensiero che ci rivela in questa breve intervista.
Domanda: Su che cosa
è incentrata la mostra?
Steven: Direi che
la maggioranza dei disegni trattano del design. Sono un grande fan
del design, però non riuscirei a progettare una poltrona, per
esempio. Sono uno che lavora in tratti, su due piani, due dimensioni.
La terza devo dire che mi sfugge. Così l'unico modo per avvicinarmi
alla terza dimensione è utilizzare il disegno. Per tale motivo
questi disegni hanno come soggetto un gioco di accostamenti con
mobili, case, o altre cose.
Domanda: Ricordano le
strisce dei fumetti che appaiono sui giornali. C'è un riferimento al
passato?
Steven: Sono molto
affezionato agli illustratori degli anni 20 e 30 italiani come Sergio
Tofano, Carlo Bisi, e altri. Ma anche ai fumetti e cartoni animati
americani. Li ho seguiti fin da piccolo vedendoli in televisione. E'
così che ho deciso di iniziare questo lavoro e seguire le loro
orme.
Domanda: C'è molta
ironia nei disegni.
Steven: Spero che
si noti. Il mio intento non è solo fare un disegno decorativo, ma
soprattutto trasmettere qualcosa che non sia meramente informativo,
ma che abbia dei concetti. E secondo me i concetti si presentano
meglio con un po' di umorismo, con spirito.
Domanda: L'ispirazione
da cosa nasce. Sempre da questa passione per il passato, per
l'illustrazione anni 20 o dalla contemporaneità di oggi?
Steven: Dalla mia
contemporaneità. Io vivo nel momento. Non guardo al passato per
ispirazione. Ho già visto tutte queste cose, le ho assimilate e sono
sempre con me. Però neanche mi guardo intorno, anche se sono un
grande fan di tutti i media. Diciamo che sono più che altro ispirato
dalla vita quotidiana e dai miei sentimenti.
Domanda: I disegni
sono molto singolari. Come è riuscito nel suo lavoro ad essere così
originale?
Steven: Io credo e
spero di esprimere la mia personalità, il mio modo di vedere ma
anche il mio modo di pensare. La cosa più importante per l'artista
secondo me è esprimersi in un modo o nell'altro. E se è fatta bene
diventa una cosa unica.
Domanda: Lei ha una
bellissima carriera. Una carriera prestigiosa al New York Times a cui
si affiancano importanti collaborazioni con il Moma e la Disney. Ma
come ha iniziato l'attività di illustratore?
Steven: Devo
dire che il mio primo cliente è stato proprio il New York Times. Ho
cominciato da subito a lavorare per questo importante giornale. Ma
erano altri tempi. Ho cominciato nel '77 quando la stampa era uno dei
più forti mezzi di comunicazione. C'erano tantissimi giornali,
rivisti, libri. C'erano tante possibilità. Non c'eran alcun dubbio
sul futuro del libro o della stampa. Così veniva data la possibilità
ai giovani illustratori di esprimersi attraverso i mezzi stampati.
Domanda: Invece come
lo vede oggi il futuro ?
Steven: Secondo
me la stampa non sparirà mai. Ma vedo che oggi viene utilizzata solo
per determinate cose, per quello che può
essere riprodotto soltanto su carta. Per un settore non proprio di
nicchia ma specializzato. Anche se la tecnologia è in continua
evoluzione. Ci sono tecnologie neanche tanto vecchie che ormai sono
impossibili da leggere. Come il floppy disc, per esempio.
Invece abbiamo libri del 500 che sono pervenuti fino a noi, lì
possiamo vedere, in alcuni casi leggere.
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