Decostruzione e movimento. L'artista romano presenta le sue opere incentrate sulla figura umana
“Stop – e-motion”
dal 3 dicembre 2014 al 15
gennaio 2015
Spaziocima, via Ombrone 9 Roma
(testo e foto Rosa Orsini)
Mauro Molle, giovane artista romano, presenta una serie di lavori incentrati sulla figura umana o meglio su una decostruzione del corpo in più parti, assemblati per completare l'insieme accostando polittici di varie dimensioni. Si tratta di combine paintings in cui Molle si diverte a sezionare, montare e a riconoscere nel lavoro finito l'idea compositiva che dà il titolo all'opera. Un lavoro intenso, a volte estenuante, in cui crede fermamente e che lo caratterizza come artista singolare e geniale.
Mauro Molle, giovane artista romano, presenta una serie di lavori incentrati sulla figura umana o meglio su una decostruzione del corpo in più parti, assemblati per completare l'insieme accostando polittici di varie dimensioni. Si tratta di combine paintings in cui Molle si diverte a sezionare, montare e a riconoscere nel lavoro finito l'idea compositiva che dà il titolo all'opera. Un lavoro intenso, a volte estenuante, in cui crede fermamente e che lo caratterizza come artista singolare e geniale.
Molle dà molta
importanza al movimento. L'abbiamo incontrato all'inaugurazione della
mostra presso Spaziocima a Roma lo scorso 3 dicembre dove ci ha
spiegato come nasce e si sviluppa il suo lavoro. Partendo dal
presupposto che sono gli arti a muovere la figura, ci fa comprendere
come effettivamente il gesto di una mano o di un braccio sia tanto
incisivo ed eloquente quanto l'espressione del volto che nel suo caso
è volutamente escluso dal disegno.
Pur trattandosi di arte
figurativa Molle si definisce un artista concettuale. Trattasi di
polittici scomposti componibili in vario modo a seconda dell'immagine
che si vuole suggerire al corpo. Una figura in cui l'artista esclude
la presenza del volto perché aliena dal concetto che propone ossia
quello del montare e smontare la figura umana, rifacimento oggi che
si fa attraverso la chirurgia estetica che produce dei moderni
Frankenstein nel tentativo di creare il superuomo. “Io non metto la
testa perché darebbe importanza al viso mentre io voglio dare
importanza esclusivamente alla movenza del corpo umano. Perciò la
testa non mi serve.”
Nella sua personale
visione del corpo che intende evidenziare nelle propaggini
articolari, ossia le mani, le braccia e le gambe, il gesto che
sottintende l'azione, lascia libertà di immaginazione ed
interpretazione all'osservatore. “Io do un'idea. Ma i quadri
possono essere montanti in modi diversi.”
Percorriamo insieme le
sale dove sono esposte le sue opere. “Ne “Il salto della
corda” ho pensato al gioco della corda.” Afferma. “Ho voluto
esprimere questo concetto attraverso il movimento delle gambe che
appaiono sospese. Il tutto parte dall'immagine speculare e da una
foto che ho riprodotto a olio.”
L'artista ci fa notare
come i polittici combinino movimenti innaturali, spesso
sproporzionati in quanto ogni quadro è pensato come singolo rispetto
agli altri. L'effetto è forzato ma nell'insieme non si nota perché
tutto sembra incastrarsi perfettamente. “ Ad esempio in “Free
style” (altro quadro esposto) tutto è completamente scomposto
ma nell'insieme funziona.”
Il risultato finale
completa il filone narrativo suggerito dall'immagine finale pensata
dall'artista. Ne “L'oratore”, dove il corpo sembra
appoggiato ad una sedia invisibile, la figura conduce il pensiero
alla presenza di un uomo che discorre tranquillamente seduto. Mentre
ne “La vittima e il carnefice”, una sequenza di polittici, i
soggetti diventano due: colui che finge di sparare puntando il dito e
colui che incassa il colpo. In questo caso la figura sembra cadere
all'indietro e questo effetto è dato proprio dalla posizione del
braccio.
I singoli quadri sono
eseguiti con olio su tela, arricchiti da inserimenti materici. Una tecnica mista
dove prevalgono tonalità beige accostate per un discorso cromatico a
della tarlatana colorata di rosso. Inoltre possiamo ammirare
monotipi, acqueforti e acquerelli. In questa sezione e scomposizione
del corpo umano non si può fare ameno di notare la perfezione
tecnica del disegno, l'accuratezza con cui Molle riproduce le braccia
nervose e tese, la mano protesa, il corpo che
cade, si adagia. Un'attenzione alla figura maschile riprodotta con
accurata perfezione. Una maestria paragonabile a quella dei maestri
del passato, a Leonardo e Michelangelo ai quali l'arte guarda con
venerazione. Molle si è formato al liceo artistico e poi
all'Accademia di belle ma afferma di aver sempre disegnato. Dichiara
che “la formazione è relativa, conta tanto il lavoro”. E i
risultati si vedono.
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