sabato 31 dicembre 2016

Renata Solimini e Moan Lisa espongono a Roma nel ristorante Mangiarte


In esposizione la prima bipersonale a Roma dei due giovani artisti nello storico quartiere di San Lorenzo


Mangiarte
Via degli Equi n. 16, Roma
dal 27 dicembre 2016 al 3 gennaio 2017

Swordfish, 2016

L'abbiamo seguita nel suo percorso espositivo fin dalla mostra tenutasi alla galleria Vittoria di Roma lo scorso settembre 2015. Oggi, a distanza di un anno, Renata Solimini, pur mantenendo la propria cifra stilistica incentrata su una personale rappresentazione del mondo acquatico, matura la propria esperienza creativa attraverso il dialogo artistico con l'artista americano Moan Lisa.
Uno scambio di spunti e di idee che trova concretezza nella realizzazione di opere visive, pittoriche e grafiche, che possiamo decisamente definire a due mani. Quest'operazione approda in prossimità del capodanno ad una colorata e fantasiosa bipersonale, con una ventina di opere esposte all'interno del ristorante Mangiarte, che come suggerisce il nome offre ai propri clienti un suggestivo connubio di arte e cibo, nello storico quartiere di San Lorenzo a Roma.
Blue. red and yellow, 2016
Due sono le menti creative, duplici le tecniche nonché i contenuti che si sposano sulla tela di supporto. Se da un parte l'energia tonale della pittura graffiante di Moan Lisa pone le basi di un primo step compositivo, con getti di colore a smalto che rimandano alle suggestioni pittoriche di Pollock, oppure inglobando collage digitali in cui il femminile è protagonista a monte dell'idea creativa, il linguaggio simbolico di Renata Solimini partecipa dell'elemento figurativo completando spesso l'impianto pittorico. Un rapporto che però, come dichiara Renata, viene spesso ribaltato in base agli imput creativi dei due artisti, che amano interagire intervenendo con il proprio particolare linguaggio laddove sentono il bisogno di arricchirne i contenuti. Di Renata riconosciamo già ad un primo sguardo il grafismo del pesce e dell'occhio, derivazione di un automatismo di chiara influenza orientale, e quella decorazione applicata attraverso l'uso di smalti e chine sulla tela colorata, che concorrono a definire una moltitudine di elementi capaci di simulare il fruscio e la trasparenza delle pinne ittiche, o la presenza di tessuti, pizzi, merletti, posti a rilievo. Una tela arricchita anche a volte da oggetti aggettanti, come scatole o bottoni colorati.
Colore e simbolismo, applicazione di collage, smalti, inchiostri ed acrilici, dualità e sinergia. Tutto concorre a definire l'opera finale. Tra i quadri esposti segnaliamo Swordfish, Sunrise in your eyes, Wild lips, Kissing under the sun. Opere portate a definizione anche tramite l'inserimento da parte di Moan Lisa dei segni di una scrittura asemantica, inventata ma di effetto, che risolve la composizione di base impostata da Renata Solimini. La mostra, in corso fino al prossimo 3 gennaio, è una simpatica occasione per ammirare i quadri dei due artisti, che per la loro singolare copartecipazione artistica sono portavoci di una produzione del tutto moderna e innovativa.

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